AgenParl intervista sulla soppressione della Chiesa Ortodossa Ucraina

AgenParl intervista sulla soppressione della Chiesa Ortodossa Ucraina

Logo (AGENPARL) – Roma, 27 Agosto 2024

Le conseguenze della messa al bando della Chiesa Ortodossa Ucraina – Dialogo con Sua Beatitudine Filippo I

 

Oggi abbiamo l’onore di intervistare Sua Beatitudine Filippo I, Arcivescovo metropolita Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana (COI), una delle voci più autorevoli nel panorama religioso europeo. In un contesto geopolitico sempre più complesso e delicato, la recente decisione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di firmare una legge che consente la messa al bando della Chiesa Ortodossa Ucraina canonica ha suscitato grande clamore e preoccupazione. Sua Beatitudine Filippo I ci offrirà la sua prospettiva su questa controversa decisione, esaminando le implicazioni che essa potrebbe avere sulla libertà religiosa, la stabilità interna dell’Ucraina e i rapporti tra le Chiese ortodosse a livello mondiale. Attraverso questa intervista, cercheremo di comprendere meglio le radici storiche e culturali di queste tensioni e di esplorare le possibili vie di dialogo e riconciliazione.

 

  1. Domanda. Sua Beatitudine, come interpreta la decisione del presidente Zelensky di firmare una legge che consente la messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina canonica? Quali sono, secondo lei, le motivazioni profonde dietro questa scelta?

E’ una cosa inaudita, neppure Stalin era arrivato al punto di mettere fuorilegge la Chiesa Ortodossa Ucraina. Non dimentichiamo che nel 2014, prima che fosse costituita un’altra realtà scismatica supportata dalla Nato e avallata da Costantinopoli, alla Chiesa Ortodossa Ucraina aderiva il 64,6% dei fedeli (più o meno come i cattolici in Italia). La motivazione è cercare di tranciare le radici comuni degli ucraini e dei russi e far dimenticare che la cristianizzazione della Russia è avvenuta nel 980 quando il principe della Rus’ di Kiev, Vladimir I il Santo, promosse il battesimo di massa degli abitanti nelle acque del Dnepr.

Per secoli la Metropolia di Kiev era la guida della Chiesa Ortodossa Russa e nei secoli XIII e XIV il Metropolita di Kiev risiedeva a Mosca (come i Patriarchi di Antiochia risiedono a Damasco e non ad Antiochia, attualmente in Turchia).

  1. Domanda. Che impatto crede avrà questa legge sulla libertà religiosa in Ucraina e quali conseguenze potrebbe avere per le comunità ortodosse all’interno del Paese?

Sull’Ucraina si raccontano tante bufale, è un regime più dittatoriale di quello di Putin, ha messo fuorilegge ben 11 partiti, da quello comunista e quelli della minoranza russofona. In Ucraina il Governo, alla cui guida c’è un presidente ebreo ashkenazita (della stessa etnia dell’attuale capa del PD Elly Schlein) e alla guida del Ministero della Difesa un musulmano, si è scatenata una repressione contro la maggioranza ortodossa della popolazione peggiore di quella stalinista, il governo favorisce le sette evangeliche sponsorizzate dagli Usa, i greco-cattolici uniati e una Chiesa ortodossa scismatica che, non avendo alcuna radice culturale e storica viene vista con sospetto dalla maggioranza dei credenti. Viene poi favorita anche una rinascita, in chiave anticristiana, di organizzazioni religiose neopagane, come la Runvira, ne è esempio la venerazione al Dio Perun da parte dei miliziani del Battaglione Azov. 

  1. Domanda. Dal suo punto di vista, quali ripercussioni potrebbe avere questa legge sulla stabilità interna dell’Ucraina, già fortemente segnata dal conflitto con la Russia?

Voler derussificare l’Ucraina, togliendo il bilinguismo (nel 2014 il 70% degli ucraini era di madrelingua russa, Zelensky compreso) in tutta l’Ucraina è in contrasto anche con le normative europee in materia di tutela delle minoranze etniche e linguistiche, quali la  Convenzione europea dei diritti dell’uomo, la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali e la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Va fatto presente che l’attuale Ucraina è uno stato artificiale creato da Stalin che include territori come la Bucovina del Nord, l’Isola dei Serpenti e la Bessarabia meridionale storicamente rumene o la TransCarpazia ungherese dove, prima del colpo di Stato di EuroMaidan il precedente governo federalista del Partito delle Regioni, riconosceva dignità a tutte le lingue ed etnie delle varie regioni del Paese.

  1. Domanda. Come Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, ritiene che questa mossa possa influenzare il rapporto tra le Chiese ortodosse nel mondo e la Chiesa ortodossa ucraina canonica?

L’Ortodossia mondiale è già ampiamente spaccata, la maggioranza delle Chiese Ortodosse non riconoscono la Chiesa fantoccio ucraina filo-costantinopolitana ma la Chiesa Ortodossa Ucraina, Metropolia Autonoma (da oltre 400 anni) del Patriarcato di Mosca. La Chiesa fantoccio è riconosciuta soltanto da alcune Chiese greco-ortodosse, come quella di Alessandria d’Egitto, di Cipro e di Grecia. Una percentuale minima dell’ortodossia mondiale, dove la Chiesa di Mosca, da sola, rappresenta la maggioranza di tutti i fedeli ortodossi.

  1. Domanda. La decisione di Zelensky potrebbe essere vista come un attacco alla libertà religiosa. Qual è la sua posizione su questo tema e come crede che la comunità internazionale dovrebbe rispondere?

E’ un attacco alla libertà religiosa che, paradossalmente, non ha indignato nessun partito politico europeo. Ricordiamo che l’Ucraina il 28 febbraio 2022 ha fatto domanda di adesione alla Comunità Europea e dal 14 dicembre 2023 ha iniziato le trattative per entrare a farne parte. Si ricorda che per aderire all’Unione occorre riconoscersi nella Carta dei diritti fondamentali della stessa che, all’articolo 10 riconosce a tutti il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto comprende la libertà di professare o anche di cambiare religione o credo, nel culto, nell’insegnamento, nella pratica e nell’osservanza. Tale diritto alla libertà di culto è un principio fondamentale che non dovrebbe mai essere compromesso, neanche in tempi di crisi. 

  1. Domanda. Cosa pensa dell’accusa che la Chiesa ortodossa ucraina canonica sia troppo vicina a Mosca? Ritiene che ci siano elementi che giustificano tali preoccupazioni, o si tratta di una strumentalizzazione politica?

Che vuol dire? Con una tale logica durante la seconda guerra mondiale i paesi alleati avrebbero dovuto mettere fuorilegge la Chiesa Cattolica perché vicina a Roma, non mi risulta che a nessuno venne mai un’idea simile. Non vediamo come partecipare alle Divine Liturgie o pregare possa  nuocere al Governo Ucraino. La realtà è che la dittatura filo-atlantica ucraina vuole sradicare nel popolo quel sentimento di appartenenza al mondo russo che oggettivamente fa parte della propria etnogenesi e cambiare e manipolare la storia. 

  1. Domanda. In che modo la legge potrebbe inasprire le divisioni religiose e politiche in Ucraina, e quali sono i rischi per il futuro della Chiesa ortodossa nel Paese?

Ci risulta che la guerra di religione è già in atto da almeno una decina d’anni e che centinaia di Chiese Ortodosse, soprattutto nelle regioni occidentali dell’Ucraina siano state militarmente occupate da membri della chiesa ortodossa scissionista e dai greco-cattolici uniati e che i sacerdoti ortodossi ucraini siano stati scacciati e malmenati.

  1. Domanda. Quali misure potrebbe adottare la Chiesa Ortodossa Italiana, insieme ad altre Chiese ortodosse autocefale, per sostenere la Chiesa ortodossa ucraina canonica in questo momento di crisi?

La Chiesa Ortodossa Italiana, anche a nome dell’Unione Internazionale delle Chiese Ortodosse Autocefale con le quali è in comunione, cercherà in ogni modo di sollevare il problema della difesa della Chiesa Ortodossa Ucraina e di tutte le Chiese Perseguitate, da quella Serba in Kosovo a quelle assira, caldea e siriaca in Medio Oriente. 

 

  1. Domanda. Crede che esistano possibilità di dialogo o mediazione che possano prevenire un’escalation delle tensioni religiose in Ucraina a seguito di questa legge?

Dipende dalla NATO e dall’Unione Europea che favoriscono il permanere di questa guerra fratricida, che avrebbe dovuto concludersi entro tre mesi con l’autonomia delle regioni russofone del Donbass, il ritorno della Crimea alla madrepatria russa, il ripristino del bilinguismo e la tutela delle minoranze etnico linguistiche. Purtroppo per il veto di Biden non solo non si è addivenuta ad alcun accordo di pace ma addirittura Zelensky ha emanato una legge che vieta ogni trattativa di pace. La verità è che in quella martoriata terra gli ucraini stanno facendo per procura una guerra contro la Russia per conto della Nato e i poveri ucraini sono carne da cannone per gli interessi dell’industria bellica americana.

  1. Domanda. Infine, quali sono le sue speranze per il futuro della Chiesa ortodossa ucraina canonica e per la salvaguardia della libertà religiosa in Ucraina?

Le speranze sono, o che si arrivi ad una Pace giusta e duratura dove tra i vari  punti venga inserito anche il ripristino della Chiesa Ortodossa Ucraina canonica o che l’ONU intervenga in nome del rispetto dell’art.18 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Per finire, riguardo la libertà religiosa vorrei riportare le parole dell’imperatore buddhista indiano Asoka Maurya che nel 250 a.C. emise un Editto dove era scritto:   “Sua Maestà il Re santo e grazioso rispetta tutte le confessioni religiose, ma desidera che gli adepti di ciascuna di esse si astengano dal denigrarsi a vicenda. Tutte le confessioni religiose vanno rispettate per una ragione o per l’altra. Chi disprezza l’altrui, abbassa il proprio credendo di esaltarlo.”

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4 Comments

  1. Penso che ci sia un errore di interpretazione e lettura politica. Non è stata “messa al bando la Chiesa Ortodossa Ucraina” ma quella in COMUNIONE con Mosca il cui capo, amico da sempre del presidente russo, ha benedetto non solo le armi contro la democratica autonoma nazione UCRAINA ma ha anche detto, dall’alto della sua carica religiosa: “Che il sangue versato dai soldati russi sono la purificazione della propria vita” paragonandolo, con chi CREDE nel Sacrificio irripetibile del Messia Gesù, come il SANGUE di Gesù ci purifica da ogni peccato. Questa è eresia e bestemmia. Il capo religioso di Mosca dovrebbe LUI fermare la guerra perchè è di CRISTIANI CONTRO CRISTIANI, per affermare cosa? Che Dio perdoni e lo Spirito Santo, il Vicario di Gesù ora per noi sulla terra, faccia comprendere e porti alla conversione chi sincero ambosesso. Benedizioni a tutte e a tutti, rev. Alberto Mazzeo Giannone, pastore evangelico.

    ALBERTO MAZZEO GIANNONE
    1. In realtà la lettura è esatta! Quando lei dice che è stata fermata la Chiesa Ucraina legata a Mosca….. evidentemente ignora i meccanismi che sono alla base della formazione delle Chiese in ambito Cristiano Ortodosso. Tra l’altro l’ autonomia al Patriarcato Ucraino è stata già concessa da Kirill…..ma ovviamente questa è una guerra contro la tradizione….quindi cu sta la voluta o innocente ignoranza della Sacra Tradizione. Benedizioni ☦️ Padre Gianni De Paola – Chiesa Ortodossa Italiana

      Gianni De Paola
      1. Di recente parlavo con un archimandrita italiano sotto la giurisdizione di Siluan e con un prete Uniata della basilicata di origine albanese. Pertanto, Come lei conosce bene, anche in Italia vi sono gli UNIATI (ortodossi sotto il Vaticano), come lo sono anche in Ucraina, così come gli Ortodossi russi sotto Mosca ed anche Ortodossi anche italiani sotto Siluan (rumeno ed ecumenico con il Vaticano) ed Ortodossi di altri e vari patriarcati come l’ottima Chiesa prettamente Italiana cui lei appartiene. Proprio dal mio anche recente incontro ho constatato come gli ortodossi anche in Italia, che fanno capo a Mosca, ODIANO sia gli UNIATI che la Chiesa Ortodossa autocefala Ucraina. Infatti in Italia le varie ortodossie non vivono in COMUNIONE. Da qui il mio dire e scrivere: “Se il capo Kirill (amico intimo di Putin) dicesse “BASTA” e NON INCITASSE ALLA GUERRA FRATRICIDA e che “IL SANGUE VERSATO DAI SOLDATI RUSSI gli serve quale PURIFICAZIONE DEI LORO PECCATI” ( per me, eresia e bestemmia), penso che vi sarebbe PACE, RICONCILIAZIONE e AMORE quello vero di Dio che è AMORE. Perchè poi, portare avanti una PREPOTENZA di invasione ad una nazione democratica, mi pare che anche da cristiani, e di qualunque patriarcato, sia PECCATO CONTRO DIO a cui bisogna darne conto. Comunque, Preghiamo gli uni per gli altri e che lo Spirito Santo di Dio, che è ora il Vicario di Gesù sulla terra, faccia comprendere e conduca a Gesù il cui solo Sangue purifica da Ogni peccato grazie la Suo irripetibile Sacrificio sulla Croce. Pace in Gesù Vivente.

        ALBERTO MAZZEO GIANNONE
  2. Condivido quanto afferma Sua Beatitudine Filippo I. Tuttavia devo come cristiano osservare con dispiacere che ormai non c’è più da meravigliarsi di nulla. E le chiese di oggi, tutte e per prima quella di Roma, non aiutano. Vedo quel richiamo alla penitenza del 3° segreto prioritariamente inviato a loro, secondo quanto previsto dalla Apocalisse, con le lettere agli angeli delle chiese. Auspico per tutte una penitenza vera e un ritorno a una fede genuina, basata sulla semplicità delle Sacre Scritture in modo da fare sentire i cristiani tutti uniti come fratelli. Per questo credo che tutti i cristiani genuini nella fede debbano oggi combattere per avere un chiesa forte e in grado di portare Luce nel mondo. Credo che sia il momento di riportare quelle 7 chiese create da Gesù attraverso i 12 apostoli (chiesa apostolica) e altri 72 a unirsi e a rendere efficace e forte anche la Chiesa di Pietro, indispensabile per assicurare il sostentamento sulla terra sia a tutti i religiosi delle chiese (pasci le mie pecore) che a chi ancora non ha maturità per la fede (pasci i miei agnelli). Sia fatta la Sua volontà in cielo come in terra.

    Valentina Braun

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